martedì 22 marzo 2011

150° anniversario dell'Unità d'Italia

Una tregua dalla pioggia con il sole che faceva capolino fra le nuvole ha permesso di festeggiare degnamente i 150 anni dell’Unità d’Italia anche nel nostro Comune.

L’organizzazione dei festeggiamenti è riuscita nel suo intento sebbene appunto le prospettive non erano delle migliori, ma quanto messo in campo dall’Amministrazione comunale è appunto l’espressione di una buona organizzazione sobria e scevra di sprechi ed inutili eccessi, testimoniati dalla presenza di molti nostri concittadini dai più piccoli ai più grandi, delle scuole materne e di ogni grado, dalle associazioni fino ai reduci d’arma.
Solo dai consiglieri Cieol e Corai ci si poteva aspettare una interrogazione anche su questa importante celebrazione con l’ipocrisia di chi ha partecipato più per forza che per convinzione.
Diventa altrettanto fantasmagorica l’affermazione per cui se fossero stati coinvolti avrebbero potuto contribuire all’organizzazione con chissà quali suggerimenti, ma sicuramente molte censure, come quelle delle luminarie per le festività natalizie inneggiando sempre sullo spreco economico dell’amministrazione comunale.
In questa settimana e come ricordato dalle più alte cariche dello stato è necessario dimostrare al mondo, a tutta l’europa e a tutti gli italiani, quanto vale essere Italiani, per l’arte, la storia, la scienza e quant’altro, insomma per tutta la nostra ITALIA, dalle Alpi al Vesuvio per le nostre diversità regionali che caratterizzano proprio la nostra Bella ITALIA.
Troviamo dunque inqualificante porre, anche in questa circostanza, senza tener conto che l’Amministrazione stessa è coerente con lo stato di crisi e di ristrettezza economica del bilancio comunale, la discussione su quanti soldi spesi per il concerto, le bandiere, le luci, anche delle spillette dei dipendenti comunali ..dei fiori in omaggio alla Proff.Santarossa e poi….
Chiudo affermando che il coinvolgimento a qualunque organizzazione avviene anche con la proprio proposizione di idee e di collaborazione prima e non solo per chiamata ufficiale, su invito degli organi preposti.